Piccoli segni crescono (Che carattere!)

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Evviva gli emoticon, le cosiddette faccine, che accompagnano i nostri messaggi disambiguandone il tono attraverso l’inserimento, accanto alle parole, di uno sguardo espressivo spesso confortante (“Meno male, non è arrabbiato con me…”).
L’iniziativa (che “il mito” data nel 1982) di comporre figure di sguardi attraverso l’unione di segni consecutivi che insieme danno forma a faccette immette il principio della non-linearità all’interno di sistemi scrittori alfabetici per loro natura “lineari” (Chiusaroli&Zanzotto).
Si tratta di un mutamento di prospettiva e di paradigma, che si manifesta massimamente come scarto generazionale.
La sequenza : – ) verrà letta come “due punti trattino chiusa parentesi” o vista, sinteticamente, come uno smile sorridente, in uno stesso nucleo familiare, in base all’età e alla cultura digitale del “lettore”.
La vastità delle manifestazioni è indice della potenzialità espressiva dei segni e della creatività umana:
A : – ) si sono aggiunti il contrario : – ( il canzonatorio ed ironico ; – ), e così via. La rete è stracolma di elenchi disponibili.
Il presupposto economico che contraddistingue il texting (“not writing but fingered speech”) si è presto manifestato, portando alla eliminazione, in queste figure, del segno del “naso”, uguale in tutti gli emoticon, dunque elemento evidentemente non informativo. Toglierlo, come si vede, non toglie niente alla comprensione del messaggio:
da : – ) è derivato : )
da : – ( è nato : (
da ; – ) abbiamo ; )
Si tratta di un’interessante evoluzione nel campo delle Scritture Brevi (Chiusaroli).
Ma talmente ansioso di novità e alieno alla noia è il mondo dei giovani da dare vita continuamente a forme inedite, che vengono affiancandosi alle forme note, producendo effetto di freschezza comunicativa e, come sempre, di gioco e divertimento.
Ecco quindi che, mentre tipicamente l’immagine dello smile andava letta con il capo idealmente inclinato a sinistra, nascono le nuove forme da leggere col capo inclinato a destra:
(:
):
L’impiego degli smile “al contrario” è ora sempre più diffuso e se ne nota il vantaggio particolare di sfuggire agli automatismi della trasformazione informatica che colpiscono indistintamente segni come : – ) 🙂 .
Va detto che la legge della simmetria impedisce che queste nuove forme abbiano applicazione generale su tutti i modelli – ad esempio è impossibile invertire ; ) senza rischiare un curioso effetto di senso “depressivo” ( ; .
Ciò fa immaginare una sopravvivenza degli smile tradizionali, ma resta impressionante la rapidità delle trafile, la loro continua relazione alla vita della lingua.

Francesca Chiusaroli (Scritture Brevi)
7 aprile 2013

Francesca Chiusaroli

About Francesca Chiusaroli

Sono nata a Recanati, dove vivo. Mi sono laureata a Macerata, dove oggi insegno linguistica. Tra allora e ora, altre sedi.

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