Ritorno alle origini… CVD

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Dopo i primi due post sulle #scritturebrevi in francese (vista la mia permanenza oltralpe – cliccate qui e qui), torno alle origini. Dopotutto l’Italia ci piace, no?

Non so per quale motivo mi è venuto in mente l’acronimo “CVD” in italiano… non è per via di una passione per la matematica, ma ho avuto il flash nella mia testa. Viste la mia scarsa cultura scientifico-matematica, chiedo aiuto a Wikipedia per quanto riguarda la spiegazione di base dell”acronimo “CVD“: (cito) “è una polirematica che viene posta abitualmente al termine di una dimostrazione matematica, per segnalare che la validità di un teorema è stata definitivamente dimostrata“.

Ma a noi non interessa la parte scientifico-matematica (anche perché non saprei come argomentare), quindi andiamo alla sezione che prevede come sia diventata “un modo di dire della lingua italiana“: “La diffusione di Come volevasi dimostrare nella pratica scolastica ha determinato il suo successo nell’italiano parlato, e nel lessico giornalistico, dove l’espressione viene usata in senso parodico, per sottolineare ironicamente, a posteriori, la prevedibilità di un determinato fatto o la veridicità di un’affermazione cui altri non volevano credere.”

Mi viene in mente una domanda: se facessimo un sondaggio, quante parlanti italiani utilizzerebbero realmente questo acronimo? Forse il mio ‘entusiasmo’ all’inizio del post è un po’ scemato… ma si tratta in ogni caso di un contributo al progetto #scritturebrevi…

N.B. vista sempre la mia permanenza oltralpe… Wikipedia fornisce anche una tabella con le (eventuali) equivalenti traduzioni di CVD nelle altre lingue e ce n’è una per il francese… CQFD = ce qu’il fallait démontrer… ora, stiamo a vedere quanti francesi usano quest’acronimo nella lingua corrente…

2 thoughts on “Ritorno alle origini… CVD

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