Rune (Che carattere!)

Della ricchissima tradizione runica nel mondo germanico dirò che di essa si parla nella Germania di Tacito (cap. 10), come di una pratica divinatoria svolta dai sacerdoti, concretizzata nell’atto di lanciare in aria bastoncini di legno di faggio da cui, a seconda delle configurazioni assunte a terra, si esprimevano auspici ed auguri.

Di qui l’etimo di verbi come “interpretare” per to read (dall’inglese antico rædan) e “faggio” per book (da boc) e la glossa latina littera per l’anglosassone stæf.

Lo stesso termine runa dà voce alla dimensione magico-religiosa originaria per il significato di “mistero, segreto sussurrato”: si trova ad esempio impiegato nella Bibbia di Wulfila come traduzione del greco mysterion “segreto, mistero da iniziati”.

Legata al medesimo contesto è l’espressione delle rune in forma scritta, che dà origine all’alfabeto futhark.
In tale sistema ogni lettera ha un valore alfabetico ed anche un valore semantico, relativo ad una precedente e/o coesistente esistenza pitto-/ideo-/logo-grafica.

Il poeta anglosassone cristiano Cynewulf usava firmare i propri testi inserendo verso la fine del poema il proprio nome scritto in rune. Tali versi avevano un senso leggendo il nome della runa, mentre le rune (in senso alfabetico) lette di seguito componevano il nome del poeta (come nell’immagine allegata al tweet, dal poema Sant’Elena).

Le rune sono scritture brevi e Che carattere!
(to be continued)

Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi, Alumni
29 dicembre 2013

Francesca Chiusaroli

About Francesca Chiusaroli

Sono nata a Recanati, dove vivo. Mi sono laureata a Macerata, dove oggi insegno linguistica. Tra allora e ora, altre sedi.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.