La “forza” della rete vale per la buona e per la cattiva sorte e non raramente assume i toni della violenza.
Ecco perché con piacere leggiamo sul sito di Repubblica della decisione, annunciata da Twitter, di una stretta contro i messaggi offensivi, come è avvenuto nel caso della figlia dell’attore Robin Williams, costretta “per la troppa cattiveria”, ad abbandonare i social dopo la morte del padre.
Tecnicamente poi ci interessa l’iniziativa, volendo capire se il metodo sarà quello già in atto con le opzioni Blocca (a volte inevitabile) o Zittisci (meno onesto, ancorché utile), ovvero la segnalazione individuale da parte degli utenti, oppure se si userà una sorta di filtro a partire dalle parole: caso interessante e di difficile gestione, perché tocca il tema delicatissimo della censura, alla quale per altro il mondo della rete, ed il mondo in generale, è abituato ad opporsi.
L’osservatorio di Scritture Brevi osserva categorie e fenomeni, ma soprattutto dice NO alle offese, perché tutti noi sappiamo riconoscerle, nella rete e fuori di essa.