La grammatica di Twitter è in corso di ristrutturazione, come si legge nell’annuncio del 24 maggio. Di seguito alcune considerazioni:
1. La prassi di scrittura riconoscibile come .@ all’inizio del tweet è uno stilema oltre che una regola. L’espressione “visiva” del richiamo all’attenzione è elemento difficilmente riproducibile con mezzi meno dispendiosi.
2. L’occorrenza dell’elemento “destinatario” nell’atto linguistico di Twitter faceva di Twitter un perfetto modello postale della comunicazione. I caratteri dedicati all’account erano un “sicuro” investimento, insieme al cancelletto.
3. Eliminare dal conteggio elementi multimediali è sicuramente una scommessa sul rumore rispetto all’economia.
4. La novità dell’autoretweet elegge a regola la promozione (del sé), rispetto all’informazione.
L’erosione è già in atto da tempo: con l’introduzione dei tag, e con la pratica della citazione (e autocitazione), il limite dei 140 caratteri è ormai superato.
Il titolo “express even more in 140 characters” si fa comunque apprezzare come una tensione ideale.
Benvenuto al nuovo Twitter, che ci ispirerà nuove ricerche sulla grammatica di Twitter.
Restando il fatto che gli stratagemmi per superare il limite dei 140 caratteri senza superarlo sono scritture brevi.
Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
25 maggio 2016