Parolemania (ovvero nuove sfide tecnologiche a colpi di congiuntivo)

Chiunque di voi abbia uno smartphone lo sa: da qualche tempo è entrata a far parte del mondo digitale una nuova applicazione. Segni inequivocabili della follia che si cela dietro la medesima, sono: schiena curva sullo schermo, dita che si muovono velocissime in verticale, orizzontale, diagonale – e, a volte, anche in tondo – sguardo fisso e labbra serrate. Quella che si svolge su quello che una volta era un semplice telefono è una sfida all’ultimo sangue. Amici per la pelle si tolgono la parola, perfetti sconosciuti incontrati al momento diventano nemici mortali, la partita ha inizio, e chi la vince pubblica un nuovo achievement su Facebook. Sono i nuovi schiavi delle parole: giocatori incalliti di Ruzzle.

Tanto successo ha avuto l’applicazione che è nata presto una sua copia su Facebook: Zuffle (un po’ come se per contratto questi giochi non potessero contenere nel nome più di sei lettere). Il meccanismo è lo stesso: chi fa più punti trovando più parole, vince. Le lettere hanno un valore, in modo tale che nel conteggio finale una V valga più di una più comune O, come succede nel tradizionale Scarabeo. I trucchi che permettono di totalizzare punteggi impressionanti barando alle spalle dell’avversario impazzano, segno che la popolare app ha ormai preso piede in modo dilagante.

Eppure, tra i giocatori più incalliti, c’è chi non conosce l’antenato di Ruzzle, quello con cui – personalmente – ho passato tante giornate della mia vita, fra dadini colorati e clessidre impietose, tenendo sempre a portata di mano un fido dizionario che sancisse inequivocabilmente le parole che si potevano e non si potevano ammettere. Glorioso reperto dei tempi che furono (e che nel mio caso, ammetto, sono ancora), era il Paroliere, quel Ruzzle / Zuffle / non so cosa, vagamente old style ma perfettamente funzionante per passare una serata con gli amici o mettere su una piccola sfida casalinga a colpi di congiuntivo.

Una preziosa testimonianza fotografica, qui sotto. Fido Paroliere, R.I.P.

(dal mio blog callmeleuconoe.wordpress.com)

paroliere

About Veronica Adriani

Linguista di formazione, comunicatrice di professione, blogger per passione. Da una vita - insomma - alle prese con le parole. http://callmeleuconoe.wordpress.com

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