Yin e Yang: scritture brevi dall’oriente

Da quando l’occidente e l’oriente si sono messi in contatto, il sol levante è stato inondato di occidentalismi: tecnologia, usi e costumi.  Allo stesso tempo tuttavia, con moto opposto e contrario, anche l’occidente si è lasciato influenzare dall’est, importando, oltre che té e stampe giapponesi, anche qualche concetto filosofico.

Un esempio ne è il simbolo che ormai è parte integrante anche della consapevolezza occidentale: il taijitu, noto erroneamente in occidente come “Tao”; il termine si è comunque guadagnato un posto nei dizionari italiani. E’ un simbolo che ormai prolifera ovunque: in tatuaggi, abiti, bandiere, loghi commerciali, come quello fairtrade. Nel codice unicode, esiste il carattere ,con codice U+262F, che fa sbarcare la filosofia cinese anche su PC. Non possiamo escludere che un giorno anch’esso entri nell’Oxford English Dictionary, come il carattere ♥. Un simbolo bicolore ed essenziale, che tuttavia ha il potenziale di esprimere numerosi concetti: quello del continuo cambiamento come natura essenziale dell’universo, e quello dell’armonia tra i due elementi originari, che causano questo mutamento.

“The movement of all existence makes for the eternal Return of the Same, which is understood as periodic repetition and, more fundamentally, as the immutable constancy provided by the regularity and evenness of the change. This notion of stationary flux is enlivened by the polarity of the yin and yang, two antagonistic, balanced principles, whose interaction constitutes the duality within the unity, the indivisible, supreme One.” (Arnheim 1961: 391)

Il simbolo infatti può essere scomposto “morfologicamente”, come fosse una parola, in due parti, la bianca e la nera. Le due metà del taijitu rappresentano rispettivamente yin e yang. Queste due particelle, rappresentate in cinese tramite i caratteri 阴e 阳, sono le colonne portanti della filosofia cinese. Dalla filosofia yin-yang nascono il Kung Fu (Chu 2004), la medicina cinese (Porkert 1978), il Feng Shui (Emmons 1992). La scienza moderna li sta utilizzando nel campo della logica (Zhang 1998), dell’informatica (Xu 1995) , dell’acustica e della musica (Gabrielli 2012). Carattere, simbolo, concetto, yin e yang vengono anche rappresentati come – e – –, un ulteriore caso di scrittura breve, ed anche loro sono apparse sull’OED e sul Treccani. Le lingue occidentali infatti hanno preso in prestito questi termini, per i quali non sembra esistere alcuna traduzione. L’unica maniera per esprimerli in Italiano è tramite una serie di fenomeni, che non sono altro che manifestazioni di questi due concetti. Freddo e caldo, espansione e contrazione, maschile e femminile, luce e buio e così via.

Yin e yang si configurano quindi come parole monosemiche, strettamente parlando, eppure macrotermini, adatti a spiegare una immensa quantità di fenomeni naturali. Proprio questa caratteristica ha segnato la fortuna di questi termini, testimoniata dalla loro presenza nei dizionari sopra citati. Yin e yang sono scritture brevi, in quanto con un solo carattere (nella scrittura cinese) o 3-4 caratteri in alfabeto latino, racchiudono una infinità di possibili significati. Infine, se visualmente combinati insieme nel simbolo unico , assumono il significato spiegato prima nelle parole di Arnheim.

Oltre ad essere un notevole esempio di scrittura breve, la filosofia yin e yang si può applicare ai principi linguistici di Martinet. Ma di questo parleremo la prossima volta.

Daniele Gabrielli (Università di Macerata)

 

BIBLIOGRAFIA

R. Arnheim. “Perceptual Analysis of a Cosmological Symbol”,  The Journal of Aesthetics and Art Criticism, Vol. 19, No. 4 (Summer, 1961), pp. 389-399.

D. Chu, “Tai chi, qi gong and reiki”, Physical Medicine and Rehabilitation Clinics of North America, vol. 15, pp. 773–782, 2004.

C. Emmons, “Hong kong’s feng shui: popular magic in a modern urban setting,” The Journal of Popular Culture, vol. 26, no. 1, 1992, pp. 39–50.

L. Gabrielli e D. Gabrielli, “The Yin Yang Theory in Sound and Music: a First Exploration”, International Computer Music Conference 2012, pp.597-603.

M. Porkert, Theoretical foundations of Chinese Medicine: Systems of correspondence, 1978

L. Xu, “Bayesian-kullback coupled YING-YANG machines: Unified learning and new results on vector quantization”, in International Conference on Neural Information Processing, 1995, pp. 977–988.

W. Zhang, “YinYang bipolar fuzzy sets,” in Fuzzy Systems, IEEE World Congress on Computational Intelligence, vol. 1. IEEE, 1998, pp. 835–840.

Daniele Gabrielli

About Daniele Gabrielli

Studente presso l'università di Macerata, ricercatore a tempo perso, aspirante tuttologo.

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