“Scritture Brevi” e “Scritture Lunghe” in politica

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A differenza delle corrispondenti “scritture lunghe” le forme brevi dei nomi dei partiti ben si prestano a impieghi originali e al limite delle possibilità sintattiche di costruzione della frase in italiano. Se infatti nessuno direbbe “Il senatore Partito Democratico ha fatto questo” o “Il deputato Popolo Della Libertà ha detto quest’altro” è del tutto comune l’impiego di espressioni come “Il senatore PD ha fatto questo” o “Il deputato PDL ha detto quest’altro”. Introdotte nella scrittura giornalistica, le forme brevi PD/PDL, nella loro variante “pronunciata” (pidì – pidièlle), hanno fatto il salto di qualità entrando a pieno titolo anche nella lingua parlata.
Sullo stesso modello è di norma trovare espressioni come “Il senatore M5S ha detto questo”. Ma la forma breve del M5S non ha una variante “pronunciata” autonoma, differente dalla scrittura lunga, e viene comunemente sciolta “Movimento Cinque Stelle”.

Se volessimo leggere ad alta voce i titoli seguenti:

“Senatore M5S da Barbara d’Urso, scoppia polemica nel Movimento” VanityFair.it
“Il senatore M5S ‘Inciucio Pd-Pdl? La prova è la coppia Boccia- De Girolamo’ ” Corriere.it
“Grillo, nessuna espulsione. Salvi i senatori ‘dissidenti’ M5S” Quotidiano.net

verrebbero fuori sequenze nominali non poco strane al nostro orecchio di parlanti medi dell’italiano:

“Senatore (del) Movimento Cinque Stelle da Barbara d’Urso, scoppia polemica nel Movimento”
“Il senatore (del) Movimento Cinque Stelle «Inciucio Pd-Pdl? La prova è la coppia Boccia- De Girolamo”
“Grillo, nessuna espulsione. Salvi i senatori ‘dissidenti’ (del) Movimento Cinque Stelle”

Sembra dunque che la forma breve M5S abbia un suo impiego scritto, differente da quello che avrebbe la rispettiva forma lunga, e che richieda integrazioni preposizionali, o altro, di completamento ad un eventuale scioglimento.

Se quindi PD (pidì) e PDL (pidièlle) possono avere agevolmente funzioni aggettivali e nominali al contempo, il M5S sembra mantenere tale caratteristica solo in quanto scrittura breve.

La principale causa dell’anomalia è la struttura stessa di questa forma breve che si giova del contributo di due criteri grafici non omogenei: alla sigla M S – M(ovimento) … S(telle) (già nota come marca di sigarette con tanto di forma orale “emmeesse”) si aggiunge infatti una componente logografica rappresentanta dal numero 5, che rende il tutto difficilmente pronunciabile.

Facendo fuori il M(ovimento) e tenendo le 5S(telle) la cosa si fa più semplice e un “senatore 5S”, anche senza preposizione – “senatore (a) cinque stelle”-, ha migliori chance di affermarsi anche nella lingua parlata.

Qual è la riflessione a cui ci conduce questo post?
Le scritture brevi non sono solo forme scritte brevi di corrispondenti forme lunghe ma hanno piena autonomia in fatto di introduzione nella lingua scritta ed eventuale passaggio alla lingua parlata e, soprattutto, hanno piena autonomia di uso.
Ed è per questo che noi le studiamo. 🙂

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