Mi sento fortunata

Un tweet sulla carta.

Accetto il bell’invito di Giulia Sciannella (gruppo #Leucò) a scrivere un tweet “sulla carta”.

Prendo della carta, quadrettata, per contare i caratteri, spazi compresi. Prendo matita e gomma per cancellare. Sai che spreco di carta se usassi la penna… Dovrei buttare un foglio ogni volta che faccio un errore. Per non stropicciare il foglietto di continue cancellature farò di sicuro una prova in brutta copia.
Compongo.
Ma che fatica contare i caratteri! Perdo il filo, non mi concentro più sul testo, aiuto!

Molto più facile al pc: Twitter fa molta della fatica al posto nostro.
Ci segnala con evidenziatore colorato le porzioni di testo che superino i 140 caratteri; lo fa anche conteggiando all’indietro dai 140 in poi: -1, -2, -3, eccetera.
Così posso occuparmi del contenuto, il pensiero è più libero, la creatività si invola.

A lezione racconto spesso che quando scrivevo la tesi di laurea non avevo pc (bella nota sull’età).
Il procedimento era scrivere a mano, rileggere, cancellare, riscrivere.
Solo con piena sicurezza del testo si procedeva alla scrittura a macchina, da consegnare al professore.
Questi leggeva e interveniva (va da sé, a penna).
Il materiale restituito doveva essere corretto poi a macchina.
Per farlo naturalmente si riscriveva tutto dall’inizio.
Il totale era di centinaia di pagine, in concreto migliaia, contando le versioni successive.
Nulla a che fare, se non altro come quantità, con la redazione di un testo a scuola (scritto a mano).

Lo scrivere, poi, era pesantemente legato, e induceva, un andamento lineare del pensiero.
La funzionalità del copia/incolla (ora è una specie di prassi per le “tesine su internet”) era di là da venire: si poteva fare tutt’al più materialmente ritagliando con le forbici parti utili delle vecchie pagine e attaccando con lo stick. Ma poi si riscriveva a macchina.

Oggi non siamo così condizionati, oppure lo siamo in altro modo.
Certamente il pensiero è organizzato secondo modalità non lineari, per così dire, ipertestuali.
Questo può chiaramente confondere le menti, ma, se paragonato al passato, ci ha aperto molte vie.

Chi di noi sarebbe disposto a tornare indietro?

Personalmente mi sento fortunata.
Ho potuto sperimentare la scrittura in supporti ora superati e questo mi permette di apprezzare il nuovo.
Ma la cosa più importante è che l’esperienza mi fa più ricca.

Bella esperienza il tweet sulla carta.
La consiglio in particolare ai miei studenti, nativi digitali.

Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
4 maggio 2013

Francesca Chiusaroli

About Francesca Chiusaroli

Sono nata a Recanati, dove vivo. Mi sono laureata a Macerata, dove oggi insegno linguistica. Tra allora e ora, altre sedi.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.