Volare alto, ovvero il punto e virgola (Che carattere!)

occhiolino
Parlando di punteggiatura, merita una menzione speciale il punto e virgola.

Si tratta forse del simbolo più classico della scrittura.
Introdotto, nella sua versione moderna, in Italia, da Aldo Manuzio in corrispondenza con l’introduzione della stampa, esso fa pensare alla composizione misurata, all’attenta composizione, alla scrittura elegante. Certamente non rientra nello stile trascurato.
Mai è impiegato per caso, mai per sbaglio. Piuttosto si è sempre consapevoli quando si sceglie di usarlo.

Questo fatto deve averlo reso, nel tempo, un segno raro.
A tal punto lontano dalla vita reale della lingua (scrittura) da essere posto più volte sotto attenzione.
Famoso è il “pesce” dell’1 aprile del 2008, allorché si diffuse la notizia che Nicolas Sarkozy fosse intervenuto a sua tutela, contro il pericolo dell’estinzione (bello, su questo, l’intervento di Stefano Bartezzaghi).

Ma c’è anche chi, della sparizione, si sarebbe fatto promotore, sulla base dell’idea che sia un segno poco qualificato: né punto né virgola, come dire né carne né pesce: a che serve?
Importanti sono gli interventi di esperti in suo favore. Ne troviamo un excursus, insieme alla interessante storia, qui.

Aggiungiamo l’informazione che il punto e virgola ricorre in alcuni linguaggi di programmazione per segnalare “istruzioni” o “commenti”. Tutti ne conosciamo poi l’impiego per elencare, distinguendoli, gli indirizzi nella mailing list della posta elettronica.

Ma la più celebre occorrenza del punto e virgola si trova nella scrittura digitale, nel repertorio degli smile. Dopo la faccina felice e quella triste ecco l’ammiccante ; – ) lo smile dell’occhiolino.
Ha l’effetto di disambiguare il valore di certe scritture aggiungendo la connotazione espressiva.
Il punto e virgola alleggerisce i toni, attenua la vis animosa, a volte apparente, ma facilmente favorita dallo scritto. Aggiunge una controllata esitazione ad alcune espressioni troppo taglienti, provvedendo a una utile umanizzazione dei contenuti.

Date le circostanze della prevalenza, ogni giorno di più, della comunicazione nella rete rispetto al confronto faccia a faccia, il punto e virgola non è affatto un segno facoltativo, ma assolutamente necessario.
Nell’elenco infinito delle faccine, si trova in quella che ci fa volare alto, mantenendoci saldamente coi piedi per terra.
Salviamo lo stile: usiamo il punto e virgola! 😉

Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
9 maggio 2013

Francesca Chiusaroli

About Francesca Chiusaroli

Sono nata a Recanati, dove vivo. Mi sono laureata a Macerata, dove oggi insegno linguistica. Tra allora e ora, altre sedi.

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