A me gli occhi

GenioAladdin
Sappiamo (e per gran parte apprezziamo) il sistema predittivo del motore di ricerca, che memorizza per noi e, come un genio della lampada pronto a esaudire i desideri, ci segnala, in cima alle liste dei risultati, quelli giudicati personalmente attesi o graditi.

Questo processo, basato su economia e risparmio nella digitazione, comporta alcuni inevitabili conseguenze in fatto di possibile limitazione delle potenzialità della ricerca e dei percorsi che possono aparire tendenzialmente infiniti ma, di fatto, si rivelano concretamente controllati.
Unito al dato statistico poi, il meccanismo ha un ruolo fondamentale nella costruzione e nella struttura della comunità social. Hashtag e filtri vari sono del resto effettivamente importanti perché ci aiutano a ritrovare e ritrovarci nell’intricato e infinito labirinto della grande rete mondiale.

Si comprende, in relazione a un tale procedimento, l’effetto globalizzatore indotto dalla ricerca sul web. Esercizio che abbiamo fatto con gli studenti è di digitare “facebook” ottenendo puntualmente il link al sito del più famoso social network, ma “face”, “fb”, persino la sola “f” condurranno il ragazzo allo stesso risultato. Potenza di Scritture Brevi.

E’ inedita tuttavia la notizia (qui l’articolo da Repubblica) del progetto dell’inserimento di un Policy Violation Checker in Gmail, un sistema di controllo preventivo delle nostre scritture prima dell’invio, in modo da evitare la spedizione di messaggi dei quali poi potremmo pentirci.
Una sorta, come viene detto, di “correttore automatico del pensiero”. Un correttore che, aggiungiamo noi, concretamente si basa su quanto scriviamo, prima della cancellazione ed eventualmente prima dell’irrevocabile ok dell’invio (ma chi usa Gmail avrà già notato l’opzione “annulla invio” che nel giro di pochissimi secondi ci consente un improvviso ripensamento).

Impressionante, come minimo, il controllo del mezzo digitale su di noi, soprattutto in casi come questi di cui stentiamo a renderci conto. Siamo propensi infatti a ritenere che sia evanescente e inconsistente ogni segno non salvato. Evidentemente non è così: resta traccia (sul concetto un interessante intervento di Maria Strada, Corriere della Sera) a tal punto da arrivare alle nostre intenzioni e, come sempre, alle nostre menti.
Per altri versi rispetto all’intervento di ieri di Margherita Rinaldi, è il caso stavolta di dire: scripta manent. Ed è un fatto di Scritture Brevi.

Sui sistemi predittivi dal T9 al motore di ricerca eccoci.

Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
11 maggio 2013

Francesca Chiusaroli

About Francesca Chiusaroli

Sono nata a Recanati, dove vivo. Mi sono laureata a Macerata, dove oggi insegno linguistica. Tra allora e ora, altre sedi.

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