Voi siete qui

Segnalo il bell’articolo di Evgeny Morozov “Così Google Maps impoverisce la città” (oggi, Corriere della Sera, Club de La Lettura), che sollecita ancora una riflessione sui limiti alla libertà del motore di ricerca, nel caso specifico relativamente alle mappe.
La prospettiva di un servizio sempre più raffinato di personalizzazione delle nostre ricerche dei luoghi genera l’eventualità non remota di confinarci in orizzonti sempre uguali, impedendoci in qualche modo di spaziare, di cercare liberamente, di muoverci all’avventurosa perlustrazione del mondo intorno a noi.

La tendenza a riflettere sui rischi e pericoli (e come negarli?) della rete conduce a mettere in secondo piano i vantaggi (e quanti!): come vivere senza strumenti di orientamento?

Ne abbiamo già parlato in questo blog. La lingua stessa è un modo per misurare il mondo, “riducendolo” in “parole” note (Saussure).
Gli algoritmi del motore di ricerca misurano per noi, costruiscono etichette (scritture brevi), per la nostra conoscenza.

Pensiamo al modo in cui Twitter ci registra le tendenze, organizzandole su base personale, nazionale, universale. Senza selezione, sì, ci perderemmo.
Il punto di vista fa l’oggetto (ancora Saussure) e l’uomo è al centro del suo mondo (dai sistemi deittici, alla carta geografica, alla bussola).

Il nuovo artefice della nostra mappa è la macchina.
Con la consueta attenzione dovremo metterci alla guida.

Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
26 maggio 2013

Leonardo-Uomo-Vitruviano

Francesca Chiusaroli

About Francesca Chiusaroli

Sono nata a Recanati, dove vivo. Mi sono laureata a Macerata, dove oggi insegno linguistica. Tra allora e ora, altre sedi.

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