@antonioprenna non per niente si chiama #primopost, e tu citato alla #primariga del #primopost. #scritturebrevi #refusi 🙂
— Francesca Chiusaroli (@FChiusaroli) July 4, 2013
Questo il tweet di @AntonioPrenna ed ecco una nuova riflessione sui refusi, per il connotato di creativitĂ di cui l'”errore” grafico può caricarsi.
E’ nota la portata intellettuale dei cosiddetti “giochi di parole” e la loro “potenza” letteraria (Shakespeare, Lewis Carroll, Queneau, emblematici).
L’azione metalinguistica innestata sull’equilibrio tra significante e significato attraverso processi di sfasamento dell’uno rispetto all’altro comporta l’allestimento di segni della massima efficacia in ogni ambito della comunicazione.
Segni nuovi non ancora opacizzati dall’usura del tempo manifestano una tale carica di novitĂ e di freschezza da risvegliare acuta attenzione in luogo del repertorio linguistico standard.
In particolare il grado di espressivitĂ e di significanza dei nuovi elementi si gioca molto sulla capacitĂ evocativa, in quanto a costruzione di relazioni “in presenza” e soprattutto “in assenza” (Saussure).
Un esempio interessante ed emblematico per Scritture Brevi è nel titolo del famoso romanzo di Murakami 1Q84, dove il significante gioca il duplice gioco del richiamo al 1984 orwelliano, con l’aggiunta (inedita) dell’idea di “domanda” attribuita alla lettera Q (iniziale di “question”).
In altri contesti sarebbe un refuso, qui è assolutamente arte.