X o del coraggio: che carattere!

Quando ero studentessa (che è molto prima che arrivasse il cellulare), non mi piaceva scrivere “x” al posto di “per” nemmeno quando prendevo appunti alle lezioni: un puntiglio, una caparbietà.
E sì che era un’abbreviazione usata da molti, ed anche utile per stare dietro al ritmo della trascrizione del parlato.
Questo carattere, Twitter l’ha senz’altro sdoganato, ed è una soluzione ottimale all’affanno di restare dentro i 140 caratteri quando scriviamo di corsa e/o con lo smartphone.

Oggi, alla luce di Scritture Brevi, posso guardare alla “x” come “per” senza paura di essere “contaminata” (ma poi chissà da che), ma posso dire che ancora non mi viene naturale.
E’ un’alternativa che semplicemente non mi viene in mente, o meglio ci arrivo solo quando mi arrovello.

Il “rischio Biperio” è sempre in agguato.
Alle lezioni di Scritture Brevi vado mostrando quella pagina di Yahoo answers (una fonte degli studenti 2.0) dove non solo qualcuno chiede “Chi è Nino Biperio?”, ma un altro tranquillamente risponde “Nino Biperio o Bixio”, e le due forme sono abbinate come varianti grafiche, così, per non sbagliare mai.

Ancora alla luce di Scritture Brevi rifletto su certa intransigenza del mondo adulto nei confronti delle abbreviazioni, che ha tra gli effetti l’esclusione dall’universo del pensiero di grafie “irregolari” (“Guai a voi se trovassi una x nel compito scritto!”), con conseguenze come la traslitterazione di Bixio nel terribile Biperio.
Ma in questi errori compiuti per evitare errori – che la linguistica chiama ipercorretismi – l’abbreviazione c’entra poco. E’ in questione piuttosto la cultura “generale”.
Nonostante le leggende metropolitane nessuno fallirebbe nella lettura di un nome come “Craxi”.
Più noto di Bixio, si legge come si scrive senza dubbio.

Poi “x” è una grande lettera, ed è un simbolo fondamentale del Cristianesimo e in sé abbreviazione del nome di Cristo (in inglese ancora oggi xmas = Christmas).

Potrei dilungarmi (“X” come numerale latino, “x” come simbolo matematico), ma intanto voglio concludere con la scrittura giovanile della messaggistica istantanea, dove tre “x” di fila significano “baci”, come saluto: xxx

Meno auto-controllo, più abbandono: lanciamoci!, la parola come flusso non può non giovarsene.

A noi basta questo per dire “x”: Che carattere!

Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
5 luglio 2013
Paragliding

Francesca Chiusaroli

About Francesca Chiusaroli

Sono nata a Recanati, dove vivo. Mi sono laureata a Macerata, dove oggi insegno linguistica. Tra allora e ora, altre sedi.

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