La posizione dell’account nel tweet vincola il grado di pubblicizzazione del messaggio.
Se collocato all’inizio del tweet, l’account vale come “destinatario” in senso, per così dire, esclusivo.
Tipicamente si configura con l’account in posizione iniziale la risposta al tweet ed anche ogni messaggio “indirizzato” (in tal senso il sistema ci presenta il tweet con l’account già preposizionato).
Dal punto di vista della ricezione, concretamente il tweet che si apre col nostro account comparirà tra le menzioni/interazioni personali e nella personale timeline, mentre non sarà visibile nella timeline dei follower.
La situazione cambia quando mittente e destinatario sono entrambi seguiti; in tal caso il tweet è visualizzato nella TL comune (così come vi passano tutti i retweet).
Ogni collocazione in posizione altra rispetto a quella iniziale determina la visualizzazione a tutti i follower, che diventano “riceventi”, accanto allo specifico destinatario.
Tale può essere la condizione da cui origina la pratica di iniziare il tweet con un punto che precede l’account, una sorta di allerta al pubblico, un avviso di fare attenzione, ché il messaggio potrebbe essere interessante non soltanto per il destinatario.
Il tweet può cominciare in tutti i modi, ma l’inizio è fondamentale per un testo che si gioca tutto su due righi.
Di fatto iniziare con il punto è un potentissimo richiamo all’attenzione.
Data la quantità dei messaggi, scorrendo la TL non è sempre facile venire attratti fino a soffermarsi. Certamente il punto iniziale, per piccolo che sia, non passa inosservato.
Per forma e per sostanza il punto nel tweet è l’elemento minimo della brevità efficace.
Da uno a molti.
Punto nel tweet: che carattere!
Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
11 luglio 2013
(da mio articolo in stampa)
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