“Il libro non è un ente chiuso alla comunicazione: è una relazione, è un asse di innumerevoli relazioni.” #JorgeLuisBorges #scritturebrevi
— Orbis Tertius (@OrbisTertius3) July 15, 2013
Uso questa citazione riportata da Orbis Tertius per una piccola riflessione sul libro digitale.
Come si scrive e come si legge un testo?
Se immaginiamo la scrittura come un processo lineare, il percorso ha, naturalmente, un inizio e una fine.
A meno di sperimentalismi ricercati (cioè voluti in quanto tali) che ci inducano a un movimento “altro”, leggere un testo (tipicamente si pensi al genere narrativo) consiste dunque nel seguire l’ordine regolare e progressivo delle pagine.
Ma la scrittura digitale ci ha aperto a un nuovo modo e a un nuovo mondo.
Ha reso pratica ciò che era stile, ha identificato pratica con stile.
Il testo è diventato iper-testo, si percorre ora da tutti i lati e, da ognuno, in profondità.
L’immagine borgesiana di testo infinito è così divenuta realtà.
Qualcuno è nato in una tale condizione e non se ne stupisce, altri (io!) ci sono arrivati ed è meraviglia ogni momento.
Non c’è chi non ne veda i vantaggi.
E Borges (tantissime le citazioni dai suoi scritti) è un immenso genio visionario che non finiremo mai di leggere.
Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
19 luglio 2013
(Immagine: Jorge Luis Borges. Fonte: Wikipedia)
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