L’anglosassone per Twitter

La scrittrice statunitense Lydia Davis, famosa autrice di short stories, annuncia un esperimento di scrittura creativa e microblogging e spiega la sua predilezione per le parole inglesi di origine anglosassone, facendone notare l’utilità per la scrittura in Twitter:

“I do see an interest in writing for Twitter,” Davis, from Massachussetts, said. “While publishers still do love the novel and people do still like to sink into one, the very quick form is appealing because of the pace of life.”
She already tends to use language that is most suited to Twitter, preferring anglo-saxon words of one syllable. “I do love the basic anglo-saxon,” she said, “though we are very lucky to have the latinate words as well in English. If I was writing about an academic or a more difficult person I would use the latinate vocabulary more, but I do think anglo-saxon is the language of emotion.”

Spesso definita “la più romanza delle lingue germaniche”, la lingua inglese ha la caratteristica di comprendere due fondamentali repertori lessicali, quello cosiddetto nativo, ovvero germanico, ereditato (fase dell’inglese antico o anglosassone), e quello romanzo, in quanto acquisito dal francese, dall’epoca della dominazione normanna (data convenzionale dell’inizio dell’inglese medio, Battaglia di Hastings, 1066).

La diversa cronologia ed altre tipiche modificazioni strutturali della lingua determinano una effettiva divergenza nella consistenza materiale delle parole.

In particolare l’azione dell’accento forte ad inizio di parola ha determinato l’indebolimento e spesso la la perdita degli elementi post-tonici, con l’effetto di una forte riduzione e accorciamento delle forme, ed ecco da cosa origina il riferimento dell’autrice alle parole anglosassoni monosillabiche.

Il processo non raramente ha comportato l’oscuramento del senso rispetto alla trasparenza della versione originale, lì dove spesso i termini composti dell’inglese antico sono diventati monosillabici (si pensi al tedesco, lingua sorella, che non ha avuto analogo destino).

Tutto questo è avvenuto nell’inglese prima della fissazione dello standard grafico e in generale durante tutto il corso della literacy dell’età antica, così che la scrittura ha seguito la pronuncia, abbreviando le trascrizioni e adeguandole alla fonetica.

Si pensi al caso della parola lord: la sua origine è il composto hlaf-ord, a sua volta derivante da *hlaf-weard, e vale “il guardiano del pane”. Una nozione di protettore che si pone all’origine della civiltà e che ora è ricostruibile solo per la via dell’indagine etimologica (similmente è accaduto a lady, da hlaf-dige “l’impastatrice del pane” – l’avremmo detto?).

In termini di scrittura restano poche lettere, scritture brevi.
Ecco la componente anglosassone del lessico inglese.

Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
16 settembre 2013
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Francesca Chiusaroli

About Francesca Chiusaroli

Sono nata a Recanati, dove vivo. Mi sono laureata a Macerata, dove oggi insegno linguistica. Tra allora e ora, altre sedi.

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