L’evoluzione della specie

«E tu, sei pollice o indice?». Ha titolato così Le Figaro presentando un’indagine commissionata da Microsoft in Francia per capire come vengono usati i touchscreen. I risultati confermano un fenomeno che tutti abbiamo notato, osservando i ragazzi con uno smartphone in mano. Sono velocissimi, versatili, virtuosi persino. Gli adulti ticchettano in modo monotono, con l’indice, e spesso si bloccano. Loro compongono i messaggi roteando impercettibilmente i pollici, con fluidità. Se è vero che il pollice agile è uno dei segreti del successo della nostra specie, si può dire, scherzando, che i giovani sempre connessi rappresentano, a modo loro, un capolavoro dell’evoluzione.

Citazione da un interessante intervento di Anna Medolesi su corriere.it.
Articolo da leggere tutto, ma mi piaceva riportare per esteso questa efficace descrizione dell’abilità dei nostri ragazzi nel gestire la tastiera touch screen, ciò che, come allude la ricerca presentata, fa pensare ad uno stadio nuovo dell’evoluzione umana.

Mentre è in discussione la validità dell’opposizione categoriale “nativo” vs “migrante” digitale, che qui utilizziamo in senso metodologico come discrimen generazionale, è certamente da legare alla successione storica dei tipi di dispositivi il fenomeno sopra descritto, che evidentemente si collega alla pratica di maneggiare il “cellulare” tenendolo in orizzontale (nativi) oppure viceversa in verticale (migranti).

Ovvero, la marcata differenza che mi sembra di riscontrare sta nella percezione dell’apparecchio, da parte degli adulti, come un telefono, da parte dei ragazzi, come un computer.
L’evoluzione della specie dei supporti.

Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
30 settembre 2013
Qui un mio precedente commento sul progetto di una tastiera su base “pollici”.
pollici

Francesca Chiusaroli

About Francesca Chiusaroli

Sono nata a Recanati, dove vivo. Mi sono laureata a Macerata, dove oggi insegno linguistica. Tra allora e ora, altre sedi.

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