Le nuove muse (Scrittura creativa col compilatore automatico)

Nell’occasione del rilascio di iOS8 leggiamo che il compilatore automatico QuickType si impegna a riconoscere le situazioni e le funzioni delle conversazioni in corso (in termini tecnici, diafasiche), così da proporre varianti di testo possibili e adeguate.
Il meccanismo, per altro non nuovo e già usato da tastiere concorrenti, è di conservare in memoria le nostre frasi e parole per riproporcele nelle occasioni di possibile ritorno del medesimo o analogo momento. Di fronte a una domanda, ad esempio (contraddistinta da punto interrogativo o da avverbio dedicato), ecco pronta la risposta (“Sì, No, Non saprei” e oltre) e, in generale, una scelta fra tre parole, selezionate sulla base della parola già scritta, è messa a disposizione dell’utente, così guidando la stesura del messaggio al suo compimento.

La linearità del procedimento sollecita una riflessione sulla rigidità della scrittura cui certi automatismi vanno incontro.

L’adattamento di stili e registri al contesto (ad esempio dichiaratamente più formale per le email, più spontaneo per il social) va positivamente nella direzione necessaria della “alfabetizzazione” digitale, oggi tutt’altro che acquisita: è sempre più ricca la varietà delle scritture della rete, ed insieme è evidente l’inadeguatezza dell’applicazione di un unico stile o di uno stile improprio e disattento alla situazione comunicativa (esempio per tutti il Salve Prof nella posta elettronica).

Nondimeno, nella sostanza (chiamiamola fase 2 dell’educazione digitale sopra detta), appare rilevante il peso dei condizionamenti esercitati dal mezzo, per quanto concerne lo spazio che resta all’autonomo intervento del soggetto.

Nella prospettiva del “laboratorio”, Scritture Brevi ha avviato su Twitter un piccolo esperimento con l’hashtag #iOS8scrivo, per testare i limiti, ma anche le potenzialità del compilatore predittivo.

Limiti emergono immediatamente nella facile produzione di frasi standardizzate, formulari, modelli di testo fissi e stereotipati: ed ecco il pratico susseguirsi delle parole fino ad esiti classici come “Mi è piaciuto un video di YouTube”, “Ho aggiunto un video a una playlist di canzoni”, “Buongiorno agli amici di Twitter”, “Buonanotte a tutti”, o, con qualche interessante espansione, “Buona notte a tutti quelli che hanno avuto una giornata pesante”.

Non mancano naturalmente direzioni preordinate verso la scrittura più suggestiva, evocativa:
“La tua voce mi sembra un sogno”.
“Pensare che non sono ancora una persona speciale per te, è sempre stato uno sbaglio”.
“Aspetto con impazienza la tua voce e la mia vita”.

A tali strutture statiche fanno poi da contraltare interessanti applicazioni in direzione del portato compositivo originale, manifestato nella voluta alterazione delle vie più prevedibili, allo scopo della scrittura inedita o curiosa, così che, scegliendo – tra quelle date – la parola meno attesa, meno opportuna, la composizione sovverte le regole, potenzia l’effetto sorpresa, va nella direzione del “non noto”, del “nuovo”:
“Oggi mi sento una persona che non si può dire tutto quello che è”.
“Tiro fuori dal mondo della musica e ballo di un tempo”.
“Buongiorno amici di Twitter e non mi sembra di essere in grado di fare la spesa”.
“che mi amo così tanto che faccio la mia migliore amica a distanza”.
“M’illumino e non ho voglia di studiare”.

Dunque, ancora una volta, è l’autore che fa il testo, confrontandosi col mezzo, sfidandolo persino, trasformando le parole della macchina in lingua viva.
L’invito è a provare #iOS8scrivo (con ogni dispositivo), ricordando che la strada già tracciata non è l’unica, tanto più nel caso del compilatore automatico.
#iOS8scrivo, un hashtag di #scritturebrevi.

Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
24 settembre 2014
Parnaso

Francesca Chiusaroli

About Francesca Chiusaroli

Sono nata a Recanati, dove vivo. Mi sono laureata a Macerata, dove oggi insegno linguistica. Tra allora e ora, altre sedi.

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