Niente G, invece, nella stringa del dominio scelto per Alphabet, che segue l’ordine convenzionale delle lettere abc, concludendosi nell’estensione xyz (sequenza utile per la memorizzazione).
Resta dunque ancora A la lettera vincente, la stessa di alfa in greco, di aleph per il fenicio e l’ebraico.
All’origine pittogramma, rappresentazione della testa di un bue, oltre che parola simbolo della (sempre auspicata) prosperità – una priorità che, come già visto, non è limitata alla sola trafila latina.
L’economia muove il mondo e anche gli alfabeti, e A è “Che Carattere!”.