Mi piace #petaloso perché lo ha detto un bambino.
È la sola ragione.#scritturebrevi— άνεμος (@mirtipa) 24 febbraio 2016
Dal momento onomaturgico all’uso, e infine all’abuso.
Frutto della naturale proposta di un bambino (ma avvistata in un articolo di Panorama del 1991), in una giornata la parola petaloso ha collezionato sensi e connotazioni non previste. Sfruttata a fini promozionali o solo umoristici, si è sovraccaricata e usurata.
Tipico del destino delle parole nel mondo, “petaloso” è passata dall’Eden a Babele, puntualmente.
L’eccezionalità sta nell’aver sperimentato questo passaggio nel breve arco di ventiquatttro ore. Potenza della rete. Ma questa è un’altra storia.
@artedescritta @FChiusaroli @AccademiaCrusca #Pietà per #petaloso #buonanotte #Matteo #allaprossima. pic.twitter.com/tsqeKBQVo1
— giorgio vicentini (@grgvicentini) 24 febbraio 2016
Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
25 febbraio 2015