La tirannia dell’hashtag (per una grammatica di #scritturebrevi e #corsari)

Vorrei proporre alcune considerazioni linguistiche sulla grammatica di Twitter, partendo da #scritturebrevi.

La “tirannia” dell’hashtag si è manifestata per noi innanzi tutto nella necessità di unire le due parole in questione scritture e brevi (non sarebbero altrimenti state catturate come forma unica dal sistema): ed ecco come nasce #scritturebrevi.
Devo dire non male per viaggiare con saldezza nel grande mare della rete.
Su Twitter e simili l’hashtag attrae a noi, in senso concreto, è elemento aggregatore che conduce alla nostra ricerca.

Complici lo stile “spezzato” dei 140 caratteri ed anche la tipica tendenza alla “personificazione” che riguarda l’uso dell’hashtag, #scritturebrevi non necessita dell’articolo, attivando quasi un processo onomastico.
Come persona dotata di nome proprio, ad esempio, #scritturebrevi seguirà , o #scritturebrevi vi segue.
Fa un po’ scuola il titolo del post #scritturebrevi va in città, con cui abbiamo varcato la porta della lingua inglese.
Da quel post, una mia studentessa ha detto di figurarsi una ragazza in cammino col cestino, ed è evidente il richiamo al film di Virzì e alla famosa immagine della ragazza ritratta di spalle in locandina, ma risultano molte occorrenze nei titoli, da Heidi va in città, a Giulio Coniglio va in città, a Babe va in città (ed io veramente mi ero ispirata a una poesia di Emily Dickinson).

L’identificazione (operativamente parlando, come gestione pratica) con me scrivente fa sì che l’hashtag attivi su sé il ruolo di personaggio agente, ed ecco frequentemente espressioni con #scritturebrevi come soggetto alla terza persona singolare, come #scritturebrevi seguirà, #scritturebrevi ama la poesia e i poeti, #scritturebrevi illumina Twitter, e così via.

Non sono per altro regole assolute, dal momento che occorrono, anche da parte mia, usi diversi, come seguiremo con #scritturebrevi, grazie di seguirci, #scritturebrevi (in questo caso è come una firma, ed è utile per il richiamo al marchio).

Prevale a volte il riconoscimento della valenza morfologica plurale, che sarebbe più correttamente da annettere al nome, ma in verità l’uso del plurale resta legato al momento classificatorio. Esempi: le liste sono #scritturebrevi; anche i colori sono #scritturebrevi?; oppure altrimenti che #scritturebrevi sarebbero?

Più interessante è la gestione dell’accordo di genere. L’identificazione con me stessa (di cui sopra) fa prevalere l’impiego del genere femminile e sempre la terza persona: #scritturebrevi è onorata, #scritturebrevi è contenta (#scritturebrevi è felice è ambigenere).

Nell’occasione della partecipazione come @FChiusaroli (ma, automaticamente, come #scritturebrevi) al progetto di Twitteratura su Scritti Corsari di Pasolini, nasce l’interessante incontro con l’hashtag #Corsari/#corsari e si sa quanto io ami incrociare gli hashtag.

Maiuscolo o minuscolo è ininfluente in termini di motore di ricerca, ma può esserlo in fatto di stile.
Useremo di più la maiuscola o la minuscola?
Sarà interessante verificare.

Sostantivo di genere maschile e numero singolare, “corsari” ha la caratteristica di essere anche aggettivo, medesimi il genere e il numero.
Ho già pubblicato una volta #scritturebrevi sarà corsara, ma così sono sfuggita al sistema automatico, e lo stesso resterei fuori se rispettassi l’accordo solo del numero e non del genere con un eventuale #scritturebrevi saranno #corsare.
#scritturebrevi saranno #corsari darebbe buoni argomenti alla diffusa denuncia dell’anarchia linguistica e grammaticale provocata da Twitter, ma finalmente sarei dentro come voglio.

Nel frattempo vado con #scritturebrevi sarà corsara tra i #corsari .
Un po’ lungo, ma mette d’accordo tutti.

Ora che mi preparo a salpare, vale come ringraziamento e come saluto agli amici di www.twitteratura.it questo mio, che è proprio un divagare da #scritturebrevi

Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
8 giugno 2013
Su “grammatica delle scritture brevi” mio contributo qui.
emily-dickinson

Francesca Chiusaroli

About Francesca Chiusaroli

Sono nata a Recanati, dove vivo. Mi sono laureata a Macerata, dove oggi insegno linguistica. Tra allora e ora, altre sedi.

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