Carrellata di immagini dei principali servizi di messaggistica istantanea, via corriere.it.
Whatsapp, WeChat, Viber, Indoona, Facebook Messenger, fino al nuovo arrivato (in Italia) Line, uno più ricco e più effervescente dell’altro quanto alle componenti che integrano i caratteri alfabetici.
Molta strada è stata fatta dall’antico sms, ma certamente l’origine è quella e non va dimenticata.
Ovvero si tratta sempre ed ancora dei cari vecchi messaggini.
Ad esempio i cosiddetti “adesivi” (stickers): nuova frontiera degli emoticon, grandi e prepotentemente figurativi, sono assai distanti formalmente dalle essenziali sequenze del tipo “duepunti trattino parentesi”, benché svolgano le medesime funzioni.
Tra le innovazioni più o meno apparenti una mi sembra sostanziale ed è nella caratteristica di organizzare i messaggi visivamente in sequenza, secondo la tipica struttura di una chat.
All’origine l’sms era sempre un messaggio isolato, con le conseguenti difficoltà di seguire l’ordine degli interventi.
Per altro, dati i costi, non c’era molto spazio per le divagazioni.
Oggi invece ci si dilunga eccome.
Si riprendono, il giorno dopo, interazioni iniziate il giorno prima, poiché il sistema ne conserva la trafila.
Non a caso si chiamano “conversazioni”.
E lo sono, tecnicamente.