@FChiusaroli sguish
— LAFCADIO/mag (@LafcadioRivista) November 14, 2013
È così: la sequenza fonica vocale + fricativa palatale sorda in fine di parola rinvia potentemente all’azione relativa allo spostamento improvviso dell’aria (o dell’acqua).
Una forma onomatopeica che manifesta connotati universali, ritrovandosi rappresentata in parole di lingue diverse.
Ne ho ricevuto oggi un esemplare tedesco, al mattutino appuntamento con Zanichelli “La parola del giorno”, ed ecco:
Interessante il momento in cui una forma fonica che rappresenta se stessa si fa parola della lingua: sarebbe questo l’arbitraire du signe?
Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
14 novembre 2013
(Immagine della locandina dal film di Maurizio Nichetti)
Sullo stesso argomento una serie qui.