Parlare con la macchina: OK Google

OkGoogle
In un post dello scorso 18 maggio Vincenzo Cosenza ci parla di Google Now, un software che “porta alle masse il concetto di Anticipatory System“, un passo avanti rispetto al procedimento di fare la ricerca inserendo le parole “chiave”.
Si tratterebbe, in questo caso, di un prodotto in grado di instaurare una relazione tra uomo e macchina tale da consentire una costruzione dell’universo informativo basata sulla sequenza ordinata dei quest, dunque ricostruendo il filo del discorso senza rendere necessario il riferimento continuo alle nozioni pregresse: (“Se chiedo l’età di Obama e poi ‘come si chiama sua moglie’, il sistema capirà che mi sto riferendo al soggetto della prima domanda”).
Ulteriore connotazione del sistema è di organizzarsi per rilasciare un servizio vocale (comando: OK Google), secondo la tipica trasformazione algoritmica prevista nel trattamento automatico della lingua naturale.

Abbiamo detto che il motore di ricerca ci ha viziati, abituandoci ad avere soddisfazione alle nostre domande poste solitamente di fretta, anticipando il più possibile i nostri desideri sulla base delle funzionalità predittive come Instant e Suggest (ieri: “Google e la libertà”).
Abbiamo anche osservato la capacità dei nuovi sistemi di memorizzare, della nostra ricerca, ciò che non abbiamo formalmente salvato, nel caso di un servizio di Policy Violation Checker in Gmail, definito, per questo, un “correttore automatico del pensiero” (qui A me gli occhi).

Possiamo affermare che i meccanismi del motore di ricerca si affinano sempre più nella direzione della brevità, attraverso l’operazione di costruzione (ri-costruzione) informatica dei legami, eliminando la tradizionale ridondanza dell’elaboratore elettronico in favore di un’organizzazione testuale dei dati.

Lo spazio dialogico dell’interazione uomo-macchina converge con andamento costante verso una proposizione delle dinamiche “reali” della conversazione, con le sue regole di cooperazione e di funzionamento: contesto, cotesto, coerenza, coesione, inferenze, presupposizioni, ovvero una produzione comunicativa in forma di sistema complesso, integrato, con nessi che vanno al di là del singolo intervento e coinvolgono tutte le fasi dell’atto comunicativo.
Naturalmente, come nella conversazione reale, il buon funzionamento del meccanismo sarà soggetto alle condizioni concrete, una configurazione a catena di elementi che noi includiamo ancora nell’etichetta “scritture brevi”.

Parlare con una macchina non è più fantascienza da tempo.
Farlo con le prerogative dell’uomo è un’esperienza.

Su Scritture Brevi e i sistemi predittivi siamo qui.

Francesca Chiusaroli, Scritture Brevi
20 maggio 2013

Francesca Chiusaroli

About Francesca Chiusaroli

Sono nata a Recanati, dove vivo. Mi sono laureata a Macerata, dove oggi insegno linguistica. Tra allora e ora, altre sedi.

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