André Martinet/ 11-12-13 Del dinamismo dell’analisi

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Sono arrivata al penultimo capitolo della lunga intervista ad André Martinet, che trovate publicata per intero sul mio blog segmenti e della quale in questo blog ho dato fino a oggi alcuni accenni, relativi agli argomenti che potevano risultare più significativi per #scritturebrevi.

I capitoli 11, 12 e 13 sono stati difficili da riscrivere, ma non noiosi, perché hanno ripercorso buona parte della storia linguistica del ‘900 attraverso la lente autobiografica di André Martinet, che in alcuni casi fornisce anche interpretazioni inedite di fatti noti. Risulta, ad esempio, interessante considerare gli equilibri tra i linguisti, le rispettive scuole di appartenenza e la conseguente affermazione di alcune teorie a discapito di altre, che poi nel tempo si sono rivelate ugualmente foriere di strumenti utili per l’analisi linguistica. Il testo è veramente lungo e lo lascio nel mio blog a disposizione di chi possa essere effettivamente interessato a questi argomenti.

Per #scritturebrevi salvo un breve passaggio, utile alla “causa”:

“My reconstruction is different from the others, because mine is dynamic. I’m not presenting forms which are “the” Indoeuropean forms. I say: “at  a certain point Indoeuropean had that form”. I operate with the evolution of the language, not with the projection of specific forms on a screen, which is ridiculous. There is not such a language in the world. The world changes: no reason to say that Indoeuropean was Indoeuropean, let’s say, five thousand years B.C. . Strangely enough I was practically the first to do so and people don’t like me for that, because I was not supposed to do that”.

Margherita Rinaldi

About Margherita Rinaldi

Gornalista professionista. Prima free lance, poi cronista, addetto stampa e ora esperto in comunicazione nella pa. Nasco dalla linguistica e lì, di tanto in tanto, ritorno

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